Ci spostiamo geograficamente dall’area della campagna bassanese, dove è sito il Parco di Scultura, all’area più cittadina di Bassano in Teverina che si chiama Valle delle Presenze. Un terreno ai piedi del Borgo dove insiste un’area che è stata fatta oggetto di riqualificazione a seguito di un concorso bandito dalla Regione Lazio a cui ha partecipato il Comune di Bassano, in collaborazione con Sculture in Campo. In sinergia con il Comune, il Team del Parco ha individuato quattro giovani artisti, vincitori del Bando, che hanno realizzato rispettivamente quattro opere site-specific che vanno ad inserirsi nell’area riqualificata della Valle delle Presenze.
Partiamo dall’opera di Gisella Chaudry, realizzata in Peperino, che si intitola Prototipo 2101, un complesso sistema di piani intersecati quasi a formare un asterisco. A seguire Daniela Palluello, con l’opera Nei suoi panni, attraverso la quale ha reinterpreato la favola di Cappucetto rosso inserendo all’interno di una grotta un mantello rosso e un paio di stivali, indicando l’insolita coabitazione di Cappuccetto con il lupo. L’opera purtroppo, poco dopo la sua inaugurazione, è stata vandalizzata ma grazie al Parco, che si è occupato del suo recupero, e al Comune è stata ricollocata con una recizione a protezione della stessa. Un episodio spiacevole che non ha tuttavia compromesso defintivamente l’ensamble delle opere nello spazio.
Passiamo all’opera dell’artista Davide Tagliabue, Sottrazione. Un lavoro realizzato attraverso la delimitazione di un cospicuo perimetro della Valle entro la quale l’artista ha praticato nove buche profonde circa 80 cm all’interno delle quali sono state piantate delle canne di bambù. E’ un’opera particolare perchè sembra una cattedrale gotica di cui le canne (alte almeno 3-3,5 mt) sembrano le guglie. Ci troviamo di fronte ad un’opera che si avvale totalmente degli elementi della natura (le stesse canne sono state reperite in zone limitrofe). Interessante per il visitatore attraversare il percorso delle canne osservando le buche dalle quali le canne svettano.
L’ultimo artista presente nella Valle delle Presenze è Simone Cametti, artista romano, ha realizzato un’opera dal titolo Sotto Cefeo. Nel suo caso l’opera è realizzata con delle piante di alloro. L’artista ha costruito un cerchio costituito da 14 piante d’alloro di dimensioni medie. Entro il perimetro di questo cerchio l’artista, durante l’inaugurazione, ha dormito una notte dentro la sua tenda, stabilendo un rapporto simbiotico fra l’artista e l’opera che diventa quasi un giaciglio. Nel corso del tempo le piante di alloro, crescendo e sviluppandosi, formeranno un cilindro potato unicamente nella parte esterna, mentre nella parte interna rimarrà incolto, a formare un piccolo bosco il cui accesso sarà interdetto.
Si conclude qui il percorso della Valle delle Presenze, spazio pubblico prestato all’arte e gemellato con il Parco di Sculture in Campo di Bassano in Teverina.